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venerdì 6 gennaio 2017

Baščaršija il Cuore di Sarajevo

Ogni Mattina, passeggiare tra i vicoli di Baščaršija è veramente molto attraente si respira un bellissimo e perfetto clima di viaggio tra Viaggiatori.
Stare nella piazza dove si trova la fontana di Sebilj,tra i piccioni tra i Viaggiatori con la cornice perfetta.
Gusti e sapori di lontani incroci di culture.


Bacco Per Bacco Italia,
Vi ha accompagnato con mano in un paese ricco di arte,cultura e tradizioni.

Vi raccontiamo : Bacco Per Bacco Sarajevo : #BpBSarajevo


Sarajevo esprime in pieno la sua identità e la sua storia nella Baščaršija: un quartiere di stampo ottomano che sopravvive orgogliosamente al tempo e alla storia travagliata dei Balcani.
È il cuore di una città che attira sempre più turisti e sembra abbia cancellato i segni della guerra. Esprime il suo fascino ottomano fin nel suo nome, che deriva dalla parola turca saraj, palazzi, suggerendo qualcosa di storicamente urbano e raffinato.
Qui l'identità ottomana è sinonimo di urbano, storico e tradizionale. La guerra e gli sviluppi demografici non sono riusciti a cambiare quest'anima.





La più bella delle čaršije

Si chiama Baščaršija, che in turco significa “la čaršija* principale”, suggerendo che in passato la città ne ha avute delle altre.
Questa però era la più importante, situata nel cuore della città. Insieme a quella di Skopje, la čaršija di Sarajevo è tra le più grandi dei Balcani ed è sicuramente la più bella e raffinata. Sin dagli anni ’60 è un’attrazione turistica, scelta in periodo jugoslavo dalle autorità per dimostrare il carattere multietnico di quella Jugoslavia su scala ridotta che era la Bosnia Erzegovina.

Ma anche come miglior esempio di bazar tipico ottomano, da preservare a titolo museale e storico per aver un’idea della storia ottomana. Un’eccezione al principio modernizzante che ha caratterizzato gran parte dei piani regolatori delle città balcaniche nel Dopoguerra.

La sopravvivenza della Baščaršija non è solo legata al volere delle autorità comuniste.
I regimi del secondo Dopoguerra sono solo una delle sfide che la Baščaršija ha dovuto affrontare. Ben prima, essa ha dovuto fare i conti con il governo austro-ungarico sotto il cui controllo il territorio della Bosnia Erzegovina era passata nel 1878.

Gli austroungarici avevano progettato di sostituire alla Baščaršija, ai suoi negozi, agli han, ai caffè, vicoli e acciottolato, un quartiere progettato secondo i canoni architettonici in voga nell'allora Mitteleuropa ma il progetto si scontrò con l'opposizione dei cittadini di Sarajevo.



VIDEO BIBLIOTECA NAZIONALE SARAJEVO







A quell’epoca risale la Biblioteca nazionale,
 (terminati i lavori di restauro pochi anni fa), un edificio inserito tuttavia nell’armonia della Baščaršija, che poi si è guadagnato una drammatica fama mondiale quando nel 1994 è stato bombardato e bruciato facendo perdere nel nulla migliaia di manoscritti e pezzi della cultura ottomana, balcanica e sefardita che vi erano custoditi.

Capacità d'adattamento

A garantire la sopravvivenza della Baščaršija è anche la sua capacità di assorbire la modernità e di adattarvisi, la capacità di trasformarsi senza autodistruggersi.

L’evoluzione nei secoli è visibile nelle sedimentazioni dell'architettura della čaršija. Si parte dal suo vecchio cuore, in cui si trova la moschea.

INFORMAZIONI SUL BIRRIFICIO:
http://baccoperbaccoitalia.blogspot.it/2016/12/la-birra-di-sarajevo-bpbsarajevo.html

Allontanandosi si incrociano la Biblioteca nazionale, la birreria più antica della città e, nella direzione opposta, l’evoluzione architettonica diventa progressiva: i negozi ottomani lasciano il posto agli edifici austroungarici, che a loro volta vengono progressivamente sostituiti dalle squadrate geometrie dei palazzi del Dopoguerra, per poi finire con i centri commerciali e le tendenze attuali.








Fonti da : http://www.balcanicaucaso.org
Foto : www.baccoperbaccoitalia.blogspot.it



Buon Viaggio con #baccoperbaccobalcani

In Bosnia-Erzegovina, SARAJEVO 



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