Abbazia
di Monte Uliveto Maggiore,Asciano Siena
Nata nel 1313 per iniziativa del senese Bernardo Tolomei , 1272-1348, che scelse come norma di vita la regola di San Benedetto. L'abbazia di Monte Oliveto Maggiore è un complesso monastico all'interno del comune di Asciano, sede dell'abate generale della congregazione benedettina di Monte Oliveto ed è sede dell'abbazia territoriale di Monte Oliveto Maggiore.
Nata nel 1313 per iniziativa del senese Bernardo Tolomei , 1272-1348, che scelse come norma di vita la regola di San Benedetto. L'abbazia di Monte Oliveto Maggiore è un complesso monastico all'interno del comune di Asciano, sede dell'abate generale della congregazione benedettina di Monte Oliveto ed è sede dell'abbazia territoriale di Monte Oliveto Maggiore.
Missione
,
Monastero di vita Benedettina caratterizzato dalla preghiera e dal
lavoro : ora et labora.
L'Abbazia
di Monte Oliveto Maggiore, Casa Madre della Congregazione Benedettina
di S. Maria di Monte Oliveto, Bernardo fu un vero innamorato di Maria
fin dalla sua giovinezza; infatti la Congregazione da lui fondata,
tra le varie congregazioni monastiche dell'Ordine Benedettino, ha tra
le altre caratteristiche una particolare devozione alla Madonna,
evidenziata anche dal colore bianco dell'abito dei monaci. È
situata su un'altura a dominio delle Crete senesi all'interno di un
bosco di cipressi, querce e pini, è uno dei più
importanti monumenti della Toscana sia per l'importanza
storico-territoriale che per l'elevato numero di opere d'arte in essa
racchiusa.
L’Abbazia
è composta da un Interno, si accede al monastero tramite un
palazzo medievale in mattoni rossi, raggiunto percorrendo un ponte
levatoio e sovrastato da una massiccia torre quadrangolare dotata di
barbacani e merlature. La costruzione di questo edificio, adibito a
porta d'ingresso fortificata del monastero, fu iniziata nel 1393, per
terminare nel 1526 ed essere poi seguita da un restauro nel XIX
secolo. Sopra l'arcone d'ingresso è posta una terracotta
smaltata, raffigurante la Madonna col Bambino circondata da due
angeli, attribuita ai Della Robbia; nei pressi è posta
un'altra terracotta robbiana, raffigurante San Benedetto benedicente.
, Chiostro grande È a pianta rettangolare e venne realizzato
tra il 1426 e il 1443. È caratterizzato, sul lato più
antico, da un loggiato a doppio ordine e da un pozzo costruito nel
1439.Il
chiostro grande è completamente dipinto, sotto le volte, da
affreschi riguardanti la vita di San Benedetto realizzati da Luca
Signorelli e Antonio Bazzi detto Il Sodoma. È
una delle più importanti testimonianze della pittura italiana
dell'epoca rinascimentale. Gli affreschi del Signorelli sono otto
lunette e vennero realizzati nel 1497-98. I restanti sono del Sodoma
e vennero realizzati dal 1505 in poi.
La
Chiesa, Si accede dal chiostro grande attraverso un passaggio sulla
cui sinistra è posto l'affresco Gesù che porta la
croce, uno dei capolavori del Sodoma. Sempre dello stesso artista
sono anche l'affresco posto sulla destra (Gesù alla colonna) e
anche San Benedetto che dà la regola ai fondatori di Monte
oliveto. Si entra nell'atrio, realizzato sul luogo di un'antica
chiesa realizzata nel 1319 alle cui pareti sono posti gli affreschi
raffiguranti i Padri eremiti del deserto del 1440 e un altro
raffigurante il Miracolo di San Benedetto, tutti realizzati da un
ignoto artista di scuola senese. In una nicchia è posto il
gruppo scultoreo di fra Giovanni da Verona raffigurante la Madonna
col bambino in trono.La
chiesa, a una navata a croce latina, presenta un interno molto
luminoso. È stata rinnovata in forme barocche nel 1772 da
Giovanni Antinori. La maggiore opera d'arte presente è il coro
ligneo intagliato e intarsiato di fra Giovanni da Verona, realizzato
nel 1503-1505. Si tratta di uno dei più importanti esempi di
opere di tarsia d'Europa Altre opere degne di nota sono il leggio di
frà Raffaele da Brescia e la tela di Jacopo Ligozzi,
raffigurante l' Assunta e sempre dello stesso autore anche la
Natività di Maria (1598) posta dietro l'altare maggiore. Dal
transetto si accede alla Cappella del Sacramento che contiene un
Crocifisso in legno policromato della prima metà del XIV
secolo. Notevole anche la Sagrestia con il soffitto in legno
intarsiato realizzato nel 1417. Chiostro di mezzo Vi si accede dal
lato sud del chiostro grande. Venne
realizzato nel XV secolo ed è circondato da un porticato con
pilastri ottagonali. Sopra la porta di accesso vi è la tela
raffigurante la Madonna col Bambino e angeli dell XV secolo. Sulla
destra dopo aver attraversato un atrio in cui sono posti un lavabo
del XVI secolo e sopra l'affresco dell'Annunciazione del Riccio, si
accede al Refettorio. Biblioteca e Farmacia Dal chiostro di mezzo per
una scala si accede al primo piano. Sulla prima rampa è posto
l'affresco del Sodoma dell'Incoronazione di Maria; sulla seconda
rampa l'affresco di ignoto raffigurante la Deposizione. Nel vestibolo
dipinto ad encausto raffigurante Personaggi e fatti della
Congregazione Olivetana di Antonio Muller di Danzica risalente al
1631 e un bel candelabro ligneo del 1502 di fra Giovanni da Verona.
La
sala della Biblioteca venne realizzata dallo stesso fra Giovanni da
Verona. Accanto è la Biblioteca monastica che contiene 40.000
tra opuscoli, volumi e incunaboli. il colonnato della stanza sta in
piedi nonostante nella stanza sottostante non ci siano colonne (c'è
il refettorio), poiché le colonne sono inclinate in modo da
scaricare il peso sul muro portante. Dalla biblioteca si accede alla
Farmacia che raccoglie in vasi del XVII secolo una ricca collezione
di erbe medicinali. Si tratta di una grande ambiente coperto a volte,
decorato dagli affreschi di frà Paolo Novelli del 1670. Sulla
parete di fondo è posta la tela raffigurante l'Ultima Cena di
Lino Dinetto (1948). Definitorio Con il nome Definitorio si intende
la Sala del Capitolo (1498), sulla cui parete di fondo è posto
l'affresco Madonna col Bambino e Santi di Matteo Ripanda (XVI
secolo), in cui è stato allestito un piccolo museo di arte
sacra. Vi sono infatti ospitati una serie di dipinti quali la Madonna
col Bambino di Segna di Bonaventura, la Maestà del Maestro di
Monteoliveto, il San Bernardino di Neroccio di Bartolomeo, l'affresco
di scuola senese raffigurante San Sebastiano e la Madonna col Bambino
di Vincenzo Tamagni. All’Abbazia appartiene una lunga tradizione di produzione del vino. La costruzione in mattoni “faccia a vista” della storica cantina nei sotterranei del monastero, risale alla seconda metà del 1300. E’ composta da due parti: un tinaio per la vinificazione delle uve e un locale per lo stoccaggio del vino in botti di legno. Lo spazio occupato dal tinaio e dalla cantina, il numero e le dimensioni dei tini e delle botti testimoniano come l’Abbazia sia stata il punto di riferimento e di raccolta, non solo delle proprie uve ma anche di quelle prodotte dai contadini della zona. Dalla vendemmia del 2008 la vinificazione è stata trasferita nella Cantina di Bollano, più grande e di più agevole accesso, costruita all’inizio del 1900 in mattoni “faccia a vista”. E’ possibile visitare la cantina dell’abbazia e degustare i nostri prodotti; l’ingresso è libero.
Partendo
da Siena , troverete una serie di rotonde dove dovrete andare diritto
seguendo la strada per Arezzo. Penserete di aver preso per sbaglio la
statale, ma proseguite e prendete l'uscita TAVERNE D'ARBIA
NORD(7,3KM).A circa 8 km DA Siena le trafficate strade principali
cedono il passo ai campi di grano e delle Crete. A seconda delle
stagione, il paesaggio si tinge di sfumature rosate o dorate. Orlata
dai cipressi, la strada raggiunge serpeggiando l'Abbazia di Monte
Oliveto Maggiore (34,8km), dove il paesaggio e' assai meno riarso.
La trecentesca abbazia e' famosa per gli affreschi del Signorelli e
del Sodoma: e' aperta tutti i giorni dalle 9,15 alle 12 e dalle 15,15
alle 18.
Marianna Bandecchi
Marianna Bandecchi
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