La Luminara di San Ranieri , in vernacolo pisano luminaria,
è una festa cittadina che si svolge a Pisa la sera del 16 giugno di ogni anno, vigilia di San Ranieri patrono della città.

Nel 1284 San Ranieri, sostituendo San Sisto, diventò patrono della diocesi e della citta' di Pisa: quell'anno infatti, proprio nel giorno dedicato al vecchio patrono, il 6 agosto, la flotta pisana subì una pesante sconfitta ad opera delle navi genovesi durante la battaglia della Meloria, episodio che segnò la fine del predominio sui mari della Repubblica Pisana.Sentitisi traditi dal loro vecchio patrono, i pisani optarono per il loro concittadino.
Ranieri Scàcceri nasce a Pisa nel 1118 e muore a Pisa il 17 giugno 1161 , fu un eremita italiano. È venerato come santo dalla Chiesa cattolica ed è il patrono della città di Pisa.
Il primo documento storico attestante la tradizione della luminara , cioè l'idea di illuminare la città con lampade ad olio,risale al 1337.
Il 25 marzo 1688, nella cappella del Duomo di Pisa , intitolata all'Incoronata, venne solennemente collocata l'urna che contiene il corpo di Ranieri degli Scaccieri. Cosimo III De Medici aveva infatti voluto che l'antica urna contenente la reliquia fosse sostituita con una più moderna e fastosa. La sistemazione dell'urna fu l'occasione per una memorabile festa cittadina, dalla quale secondo la tradizione, ebbe inizio illuminazione della citta' che dapprima si chiamò illuminazione e poi, nell' Ottocento Luminara.
La luminara veniva proposta anche in occasione di altri avvenimenti particolarmente solenni o festosi, non necessariamente legati al culto del Santo Patrono.

Nata come illuminazione delle finestre di case, per il passaggio dei cortei o processioni, la Luminara, seguendo le nuove fantasie scenografiche del tempo, andò configurandosi, nel Settecento, come libera architettura luminosa applicata agli edifici, dei quali sempre meno rispettava le reali strutture, inventando forme bizzarre che trasformavano la città, e specialmente il Lungarno, in uno scenario teatrale di effetto fantasmagorico. In alcuni edifici l'illuminazione continuava comunque ad avere la funzione di sottolineare le strutture esistenti.
Ogni anno circa 100.000 lumini, in pisano chiamati lampanini, vengono posti su telai in legno ,detti biancheria ,che vanno a disegnare le forme architettoniche di chiese, palazzi e torri dei lungarni.Tale tipo di decorazione, una volta molto comune, si conserva ormai usuale solo a Lucca e a Pisa. Unica eccezionale appendice rispetto a questo scenario è la Torre Pendente illuminata altrettanto arcaicamente con padelle ad olio, collocate anche sulle merlature delle mura urbane, nel tratto che racchiude la Piazza del Duomo.Da molti anni la serata viene conclusa con una serie di fuochi d'artificio sparati intorno alla mezzanotte dalla Cittadella e dal ponte vicino oltre che, negli ultimi anni, anche dagli altri ponti della città.
Le celebrazioni in onore del patrono continuano il giorno successivo nelle acque dell'Arno, dove viene celebrata la Regata di San Ranieri. Quattro imbarcazioni, che si ispirano alle fregate del mediceo Ordine dei Cavalieri di Santo Stefano dei rispettivi quartieri storici (Santa Maria, San Francesco, San Martino e Sant'Antonio, le cui galee sono rispettivamente dette la celeste, la gialla, la rossa e la verde) si sfidano per la conquista del palio di San Ranieri. I prodieri si devono arrampicare su di una cima per raggiungere il palio in cima al pennone montato su di una chiatta in mezzo al fiume. L'ultimo arrivato ha in premio una coppia di papere.

Marianna Bandecchi
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