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venerdì 25 aprile 2014

B&B La Rocca, lungo la Via Francigena ... a San Miniato


            B&B La Rocca, lungo la Via Francigena ... a San Miniato



              "Come strillavano le cicale giù per la china meridiana del  
               colle di San Miniato al Tedesco nel luglio del 1857"
               Giosuè Carducci in "Confessioni e Battaglie"



  San Miniato è una cittadina che si trova tra Pisa e Firenze e come dicono alcuni abitanti è la “reginetta” tra le due importanti città.
ll suo nucleo storico si estende su tre colli confinanti lungo la piana dell'Arno, a 140 m.s.l., con un impianto urbanistico medievale intatto. La posizione è particolarmente strategica per il controllo dei principali assi viari e fluviali della zona, dalla Via Francigena alla via Pisana, e dall' Arno all'Elsa. 

Facilmente raggiungibile da Firenze e da Pisa, in quanto si trova proprio sulla superstrada Firenze-Pisa-Livorno,uscita San Miniato,comoda anche in treno avendo la stazione Ferroviaria San Miniato-Fucecchio sulla linea Firenze-Pisa.  
Si trova a 42 km da Firenze, 42 km da Pisa,48 km da Lucca,70 km da Siena, 57 km da Livorno,42 km da Pistoia, 57 km da San Gimignano, 15 km da Vinci e 300 km da Roma. 
San Miniato è situata lungo la Via Francigena, antica strada di comunicazione e di pellegrinaggio,nel tratto da Lucca verso Siena. Altopascio – San Miniato dove superata la zona delle Cerbaie arriviamo a Ponte a Cappiano, antico ponte mediceo, per poi proseguire verso San Miniato passando dal centro storico di Fucecchio ; San Miniato- Gambassi Terme, percorso di straordinaria bellezza lungo i crinali collinari della Val d'Elsa. Il sito della Via Francigena dove trovare tutte le indicazioni :  http://www.viefrancigene.org/it/  . 
Il B&B La Rocca si trova proprio lungo la Via Francigena ed ospita anche pellegrini.  





                                         CENNI STORICI

  I reperti della necropoli di Fontevivo, le lapidi, le sculture di marmo, i bronzi e i mosaici ritrovati dagli scavi in varie località  testimoniano le origini di San Miniato nell'epoca etrusco-romana. Fu colonizzata dai legionari di Augusto, poi stazione militare col nome di "Quarto". ll nucleo originario della città risale all' VIII Sec,un gruppo di Longobardi  si stabilì su questo colle ed edificò una chiesa dedicata a San Miniato, per questa origine germanica la città fu chiamata per tutto il medioevo San Miniato al Tedesco. Nel 962 l'Imperatore Ottone I° fece costruire il castello, e vi costituì la sede dei Vicari Imperiali, con giurisdizione su tutta la Toscana. Fu anche residenza di Bonifacio, marchese e vicario dell'imperatore, nonché padre della contessa Matilde, nata a San Miniato, presumibilmente nel 1046. Vari imperatori germanici visitarono la città e vi si trattennero, Federigo Barbarossa nel 1167 e 1178,Enrico IV nel 1184, 1186 e 1194, Ottone IV nel 1209.Oltre agli  imperatori, San Miniato ha ospitato anche tre sommi Pontefici,Gregorio V nel 996, Eugenio IV nel 1434 e Clemente VII nel 1523.  Nel 1211 giunse sul colle sanminiatese San Francesco d'Assisi, di ritorno da Pisa, e vi fondò lo storico e monumentale convento.
Durante l'epoca comunale, il borgo, di corrente ghibellina, ottenne consistenti privilegi dall'imperatore Federico II, che intorno al 1236 fece costruire opere di difesa militare tra le quali, la Rocca dove, secondo gli storici, fu imprigionato e morì Pier delle Vigne cancelliere di Federico.
Dal secolo XII°, San Miniato cominciò a reggersi con propri magistrati. In seguito al crollo della potenza di Pisa ghibellina nel 1284, alla quale la città si era appoggiata, i sanminiatesi furono poi sottomessi da Carlo d'Angiò, al cui dominio si ribellarono per costituirsi in libero comune. Nel 1291 entrò a far parte della lega guelfa fino a che non furono assimilati dalla Repubblica Fiorentina.
Quando sotto Carlo V la Città del Giglio cadde, San Miniato fu sottomessa al Duca Alessandro dei Medici ed entrò in seguito a far parte del Governo Granducale. Sotto i granduchi, con la potente famiglia dei Grifoni, divenne una delle più importanti città della Toscana Medicea.
Nel 1620 Maria Maddalena d'Austria, moglie di Cosimo II, chiese ed ottenne dal marito il benestare affinchè San Miniato fosse chiamata Città e ottenne dal Papa Gregorio XV l'autorizzazione perchè la città diventasse sede vescovile rimasta tutt'oggi. 
Il 28 Giugno 1797 Napoleone I° venne a visitare in San Miniato e qui tenne un consiglio di guerra presso la casa di suo zio canonico Filippo.

 Durante la seconda guerra mondiale venne distrutta una buona parte delle costruzioni medievali, tra cui la Rocca di Federico II, prontamente ricostruita negli anni successivi. La mattina del 22 Luglio 1944 nel Duomo durante lo scontro tra l'esercito americano e quello tedesco una granata entrò nella chiesa causando la morte di oltre 50 persone. L'episodio è stato ricordato nel film "La notte di San Lorenzo", dei registi sanminiatesi Paolo e Vittorio Taviani.
A seguito di questi eventi che la città ridusse il proprio nome da 
San Miniato al tedesco a San Miniato.
Subito dopo la seconda guerra mondiale nasce il  Dramma Popolare di San Miniato,conosciuto come il "Teatro dello Spirito", “San Miniato è città del teatro senza avere un teatro. Ma il suo teatro è unico al mondo.” Nato nel 1947, tre anni dopo che le mine tedesche avevano distrutto il Verdi, il teatro cittadino costruito sul modello della Scala di Milano, l'Istituto del Dramma Popolare debutta mettendo in scena "La Maschera e la Grazia" di Ghéon in onore a San Genesio patrono della città e protettore dei mimi. Nel 1948, anno in cui va in scena "Assassinio nella Cattedrale", il teatro sanminiatese si apre all'Italia. Il Teatro dello Spirito, ora divenuto festival,ogni anno nel mese di luglio propone una prima assoluta scegliendo come luoghi per la rappresentazione lo scenario naturale delle piazze di San Miniato.  

                   

   


                        UN GIRO LUNGO PIU' DI DUEMILA ANNI

 Essendo una città d'arte San Miniato ha numerosi tesori culturali,architettonici-urbanisitici e storico-artistici da visitare come la Rocca Federiciana con il suo panorama  da capogiro. Saliti sulla torre di Federico II con il cannocchiale vedi fino al mare, intravedi Firenze, Volterra, Pistoia, il Museo d'Arte Sacra, il Museo Arciconfraternita della Misericordia, L'oratorio del Loretino e le Sale Consiliari,il Conservatorio di Santa Chiara,l' Accademia degli Euteleti.
Piazza Buonaparte,Piazza del Duomo con il Palazzo Vescovile, Palazzo dei Vicari e la Cattedrale dove nella facciata sono inseriti dei bacini ceramici disposti come le costellazioni dell'Orsa,Piazza del Seminario con scritte Massime di moralità in latino. Le varie Chiese presenti in città, Chiesa di Sant'Jacopo e Lucia,chiamata comunemente Chiesa di San Domenico,Chiesa Santa Caterina, Chiesa di Santo Stefano, Chiesa SS.ma Annunziata,il complesso di San Martino e il Convento di San Francesco. I Palazzi signorili, Palazzo Grifoni, Palazzo Buonaparte, Palazzo Roffia e Palazzo Formichini. E poi la scalinata che dal Palazzo comunale porta al Santuario del SS.mo Crocifisso circondata dalla Torre di Matilde di Canossa, i due archi che danno vita a una sorta di corridoio vasariano e Piazza Mazzini una terrazza panoramica sulla campagna.





                                        I SUOI DINTORNI

 Nei dintorni troviamo Cigoli, antico castello,patria del celebre pittore Ludovico Cardi detto "Il Cigoli" (1559-1613).  Artista, che fu anche scultore e architetto, pittore di corte dei Medici. Corazzano,Bucciano, Montebicchieri e Balconevisi,l'antico borgo della famiglia fiorentina degli Strozzi.

                                 
                                       PERSONAGGI ILLUSTRI


 Nel novembre 1856 Giosuè Carducci inaugurava la sua carriera di docente insegnando al Ginnasio di San Miniato.
“ […] Nelle fiere solitudini del solleone, pare che tutta la pianura canti, e tutti i monti cantino, e tutti i boschi cantino: pare che essa la terra dalla perenne gioventù del suo seno espanda in un inno immenso il giubilo de' suoi sempre nuovi amori co'l sole. A me in quel nirvana di splendori e di suoni avviene e piace di annegare la conscienza di uomo, e confondermi alla gioia della mia madre Terra: mi pare che tutte le mie fibre e tutti i miei sensi fremano, esultino, cantino in amoroso tumulto, come altrettante cicale. Non è vero che io sia serbato ai freddi silenzi del sepolcro! io vivrò e canterò, atomo e parte della mia madre immortale.”

Mario Luzi tra l'autunno del 1941 e l'estate del 1942 ottenne l'incarico di insegnare latino all'Istituto Magistrale in città, vi tornò poi  negli anni Cinquanta grazie ai ricordi di quell'anno di insegnamento durante la guerra e l'amicizia ormai consolidata con lo scrittore sanminiatese Dante Giampieri, suo interlocutore a Firenze fino dagli anni Trenta. Nel 1954, dedico alla città e al suo animato mercato settimanale un racconto delicato e a tratti commovente. Luzi incontrò il teatro dello Spirito di San Miniato e nel 1979 fu messo in scena, per la regia di Orazio Costa, un suo lavoro: "Ipazia, il messaggero". Conobbe altri amici come gli artisti Dilvo Lotti, Luca Macchi e lo scrittore Luciano Marrucci. Fu socio dell'Accademia degli Euteleti e cittadino onorario della città dal 1994. La biblioteca cittadina porta il suo nome dal 2010.  
“ Quasi dieci anni prima ero salito lassù per la prima volta lungo la serpentina che dalla provinciale monta lentamente sul poggio e s'innalza come un volo sulla pianura chiara, verde-azzurra fin dove i monti pisani e lucchesi non sfumano in grigio o violetto. La piccola città si allunga sul crinale e dall'altra parte si affaccia sulla valle dell'Elsa disseminata in lontananza di poderi e ville sui poggi mentre dai suoi margini estremi a sud-ovest guarda il più prezioso e desolato rincorrersi dei clivi verso le biancane di Volterra e della Maremma. Ma essa si apre soprattutto verso Pisa e l'occidente, e da quella parte riceve la gran luce che vibra o fumiga o languisce, ritta a tappe da sorrisi e da ombre, sul cammino ampio e fecondo dell'Arno ... “
Ed è qui che sono nati e hanno vissuto i registi Paolo e Vittorio Taviani.  

                                         
                                             PRODOTTI TIPICI

I prodotti tipici di San Miniato sono il famosissimo tartufo bianco, un antico detto popolare dice che fra Doderi, Montoderi e Poggioderi c'è un vitello d'oro,in quel triangolo nella Valdegola sta il cuore della zona tartufigena samminiatese. La tradizione del tartufo, a San Miniato, affonda le radici nel Medioevo. Suo è il tartufo più grande mai rinvenuto, un profumatissimo tubero di 2.520 grammi che fu donato nel 1954, con grande risalto, al Presidente degli U.S.A. Eisenhauer. Ma suo è anche un primato di qualità, dovuto non solo alla fertilità dei boschi, ma anche all'accuratezza e al profondo rispetto per l'ambiente con cui avviene l'attività di raccolta. Da 42 anni nel mese di novembre si tiene a San Miniato la Mostra Mercato Nazionale del Tartufo Bianco di San Miniato. Altri prodotti tipici sono l'olio, il pomodoro, il carciofo e il Rigatino,una pancetta di maiale salata e aromatizzata al finocchio selvatico, deve la sua particolarità alla procedura di lavorazione e in particolare all’impiego di finocchio selvatico, responsabile del suo particolare aroma. Prima del consumo viene fatta stagionare in cantina per  60-120 giorni. Si produce da settembre a maggio in provincia di Pisa, in particolare nel comune di San Miniato.  Fonte : http://www.sanminiatopromozione.it/







  




 Certo è che non mancano i motivi per venire a San Miniato,la reginetta,e dormire al B&B La Rocca da Massimiliano Lami ..


     B&B La Rocca, Via sanminiatese 35, cap 56028 San Miniato,Pisa, Italy
                                 
  


   



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