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sabato 23 marzo 2024

IL VINO BURSON - BAGNACAVALLO RAVENNA - #BaccoReunionRomagna


BAGNACAVALLO - RAVENNA 


 il Bursôn,  è altamente rappresentativo della Bassa Romagna bagnacavallese e dei comuni limitrofi. La sua origine si deve ad Antonio Longanesi, nato nel 1921, che era soprannominato “Bursôn”.



A lui si deve infatti la scoperta di una vite selvatica, sconosciuta, che lo incuriosì per la caratteristica dolcezza e per la capacità di rimanere sana e vigorosa fino a tardo autunno. Tentò dunque una prima vinificazione e ne risultò un vino di circa 14 gradi, l’antenato dell’attuale Bursôn; quello moderno nasce invece nel 1996, per sfruttare appieno la potenzialità e la ricchezza delle uve Longanesi (dette anche “Bursôn”). Ed è proprio in onore di Antonio Longanesi che venne scelto il nome del vino, vinificato in purezza, ossia utilizzando esclusivamente queste uve.


A lui si deve infatti la scoperta di una vite selvatica, sconosciuta, che lo incuriosì per la caratteristica dolcezza e per la capacità di rimanere sana e vigorosa fino a tardo autunno. Tentò dunque una prima vinificazione e ne risultò un vino di circa 14 gradi, l’antenato dell’attuale Bursôn; quello moderno nasce invece nel 1996, per sfruttare appieno la potenzialità e la ricchezza delle uve Longanesi (dette anche “Bursôn”). Ed è proprio in onore di Antonio Longanesi che venne scelto il nome del vino, vinificato in purezza, ossia utilizzando esclusivamente queste uve.


Ne risulta un vino rosso di pianura, con personalità, di colore rubino intenso con riflessi granato. Il bouquet che sprigiona rivela impressioni di ciliegie, more, frutti di bosco, note leggermente speziate di tabacco e vaniglia. Al gusto è energico, carnoso, tannico, pur mantenendo un buon equilibrio riesce a garantire adeguata persistenza, con retrogusto vagamente fruttato.

Attualmente il Bursôn viene prodotto in due versioni: Bursôn etichetta blu e Bursôn etichetta nera.

Bursôn etichetta blu.

L’uva dopo la macerazione e la fermentazione viene lasciata per 15 giorni in cisterna d’acciaio. In seguito il vino trascorre 10/12 mesi in botte di rovere da 500 litri. Infine viene imbottigliato e commercializzato dopo almeno 6 mesi.

Bursôn etichetta nera.

Il 50% delle uve raccolte viene passito. Vengono poi fatte fermentare per 12/14 giorni, quindi il vino viene lasciato per 15 giorni in una cisterna d’acciaio. In seguito trascorre 12 mesi in botte di rovere da 500 litri e 12 mesi in botte grande. Infine viene imbottigliato e commercializzato dopo almeno 6 mesi.


Si tratta di un vino ideale per accompagnare primi saporiti, come le lasagne o le tagliatelle al ragù, oppure secondi a base di carne, grigliate miste, stracotti, stufati e spezzatini. In particolare, grazie all’affinamento, il gusto del Bursôn Etichetta Nera, può accompagnare con garbo ricette dal sapore intenso, come quelle a base di selvaggina di pelo e di piume, tartufo o stinco al forno.

La storia

Quando nel 1913 Longanesi Antonio comprò quella che diventerà la proprietà della famiglia Longanesi, in un “roccolo” (area boscosa al limite dei fondi dove veniva praticata la caccia dal capanno), venne trovata una vecchia vite, abbarbicata ad una quercia, che veniva utilizzata come richiamo per gli uccelli.

Viste la rusticità della pianta e la notevole resistenza alle malattie fungine dei grappoli, la famiglia provò a produrre vino in casa, come tutti i contadini della zona. Si ottenne, con stupore, un buon prodotto che ebbe notevole successo anche fra gli amici, favorendo la diffusione del vitigno nella zona.

Nel 1956 si decise di piantare il primo vigneto di Uva Longanesi soprattutto per aumentare il grado alcolico degli altri vitigni presenti in azienda (Uva d’Ora e Canina).

Ai nipoti Antonio e Pietro, che intuirono i suo potenziale, il merito di avere salvato e diffuso il vitigno.


Le caratteristiche

Le analisi isoenzimatiche confermano che questo vitigno non assomiglia a nessun altro finora conosciuto.

Dopo un lungo iter burocratico, nel 1999 è stato iscritto nell’albo dei vigneti col numero 357 come Uva Longanesi (in onore della famiglia che lo ha salvato) e dalla vendemmia 2007 può fregiarsi dell’attributo IGT (indicazione geografica tipica). Dal 1998 viene prodotto il Bursôn (soprannome dei componenti della famiglia Longanesi), il cui nome è stato depositato e concesso in uso gratuito al Consorzio “Il Bagnacavallo” a tutela della sua tipicità.



 #BaccoReunionRomagna

10-12 MAGGIO 2024

BAGNACAVALLO RA

alla scoperta dei Vini Romagnoli



INFO

baccoperbaccoita@gmail.com


LINK EVENTO 

https://baccoperbaccoitalia.blogspot.com/2024/03/10-12-maggio-2024-bacco-reunion-romagna.html?m=1



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