I VINI DI VALPOLICELLA
VALPOLICELLA D.O.C.
I vini della Valpolicella sono caratterizzati dall'uso di varietà autoctone dal territorio. La base è data prevalentemente dalla Corvina e dal Corvinone e dalla Rondinella e da altre varietà autoctone. La Corvina è la varietà più importante fra gli uvaggi del vino Valpolicella, grazie alle sue caratteristiche e proprietà, dando quindi struttura e corpo al vino Valpolicella. Le uve alla vendemmia presentano un livello zuccherino nella media e un'acidità variabile in ragione dell'andamento climatico della stagione vendemmiale. I vini prodotti, a seconda della zona di produzione, possono risultare da mediamente alcolici a poco alcolici, ben strutturati e con un quadro polifenolico interessante. Se la Rondinella risulta particolarmente importante per le tonalità di colore che riesce ad assicurare al vino, la Corvina e il Corvinone, ricchi di polifenoli e tannini, esprimono il meglio sotto il profilo.
Valpolicella classico, l'uso della specificazione "classico" in aggiunta alla denominazione di origine controllata "valpolicella" , è riservato al prodotto della zona originaria più antica e vinificato nella zona stessa che comprende i 5 comuni di Sant'Ambrogio di Valpolicella, Fumane, San Pietro in Cariano, Marano e Negrar.
AMARONE DELLA VALPOLICELLA
L'Amarone della Valpolicella è un vino dal colore rosso carico tendente eventualmente al granato con I'invecchiamento. Il profumo ricorda la frutta passita, il tabacco e le spezie, anche grazie alle muffe nobili createsi nel corso dell'appassimento. Il sapore di grande intensità con evidenti note di frutta passita, ha personalità forte e può superare i vent'anni di conservazione.
Prodotto con ogni crisma e lasciato pazientemente maturare l'Amarone diventa un vino assolutamente unico nel panorama mondiale e inimitabile, dal colore intenso e luminoso, dai profumi intensi di ciliegia, ribes, cioccolato e spezie, ricco di sostanza, molto strutturato, pieno,elegante,perfettamente equilibrato, dotato di una piacevolezza, di una morbidezza al gusto, di una dolcezza d'espressione, di una lunghezza che conquistano sin dal primo assaggio. A differenza degli altri grandi rossi da invecchiamento italiani, i suoi tannini rotondi.
Uno dei più importanti rossi italiani. Nel quarto secolo dopo Cristo, Cassiodoro, ministro di Teodorico, re dei Visigoti, descrive in una lettera un vino ottenuto con una speciale tecnica d'appassimento delle uve, chiamato allora Acinatico, prodotto in quel territorio denominato Valpolicella (nome che secondo alcuni deriverebbe dal latino "Vallis-polis-cellae" e potrebbe significare "Valli dalle molte cantine"). L'Acinatico è senza dubbio l'antenato del Recioto e dell'Amarone. Un tempo in Valpolicella era prodotto solo il Recioto, un vino vellutato e dolce (il cui nome deriva dal termine dialettale "recia", in altre parole orecchia, perché in origine era utilizzata solo la parte più alta e meglio esposta del grappolo), ma con il passare del tempo ed il mutare delle stagioni, le uve, sebbene lavorate nella stessa maniera, diedero progressivamente vita, a seguito della fermentazione, ad un vino notevolmente più secco rispetto all'originario.
VALPOLICELLA SUPERIORE D.O.C
Il Valpolicella Superiore si diversifica rispetto al Valpolicella per una alcolicità più elevata, l'acidità più bassa, una maggior rotondità, un più elevato valore in estratti e in sostanze fenoliche; esso, secondo il disciplinare, deve subire un invecchiamento di almeno un anno.
Proveniente da uve scelte, di idonee posizioni, la tipologia "Superiore" deve avere un affinamento minimo di un anno e può così presentarsi con il caratteristico colore rubino con alcune note granate; il profumo, lievemente etereo e di vaniglia; il sapore affinato, armonico, secco e vellutato.
VALPOLICELLA RIPASSO
Considerato forse a torto il "fratello minore" dell'Amarone il "Valpolicella Ripasso" . Il Valpolicella Ripasso doc è ottenuto dal contatto del Valpolicella base sulle vinacce residue dell'Amarone per circa 15/20 giorni.
RECIOTO DELLA VALPOLICELLA
… Usanza ricordata da Cassiodoro (VI secolo) il quale nella sua famosa lettera ai Possessori Veronesi scriveva: «Scelta l'uva nell'autunno dalle domestiche pergole, sospendesi rivoltata...».
Ottenuto dall'appassimento delle uve conservate in fruttai per 100/120 giorni e da un arresto della fermentazione per conservare la percentuale di zucchero necessaria a garantire la struttura tipica di questo vino. E' il fulcro della storia e della tradizione della Valpolicella. Come l'Amarone è un vino di grande struttura e buona alcolicità, con residui zuccherini tali da renderlo dolce o amabile.
L'appassimento delle uve che generalmente è condotto in locali (fruttai) ubicati in collina per le migliori condizioni metereologiche, si protrae dopo la vendemmia per un periodo variabile dai 100 ai 120 giorni: l'effetto più appariscente si manifesta con l'essiccamento dell'uva e il conseguente aumento del contenuto zuccherino e degli estratti.
Tale concentrazione è solamente uno dei tanti fenomeni che coinvolgono la composizione dell'acino; in realtà durante l'appassimento si verifica un intenso metabolismo a carico dei principali costituenti dell'uva.
Le uve appassite vengono inoltre utilizzate per la tecnica del "ripasso"; questa pratica tradizionale può essere effettuata con due modalità ben distinte: mediante macerazione delle vinacce fermentate di uve appassite da cui è stato ottenuto il Recioto con un'aliquota di vino Valpolicella oppure il rigoverno del vino Valpolicella con uve appassite.
Le tecniche del "ripasso" sono generalmente utilizzate per l'elaborazione del Valpolicella Superiore; anche questo vino quindi si avvale, seppur limitatamente e con modalità diverse rispetto al Recioto e all'Amarone, del processo di appassimento in fruttaio delle uve.
Le uve destinate alla preparazione del Recioto provengono dalle varietà Corvina, Rondinella e Corvinone.
Vi aspettiamo a #baccoreunionverona 18-19 aprile 2015 .
Le informazioni sono state ricavate da :
EVENTO #baccoreunionverona
Nessun commento:
Posta un commento